1861

Coloni registrati in un atto di compravendita del terreno

1923

Intavolazione del diritto di proprietà delle terre

1950

Tipica azienda agricola familiare di sussistenza: orto, animali, frutta e un po’ di vino, sfuso

1980

Con Stanko il primo imbottigliamento dell’annata 1979: cura del vigneto, basse rese, qualche vasca in inox e poi in bottiglia: Pinot Grigio, Sauvignon, Ribolla Gialla, Tocai e l’uvaggio Slatnik

1984

Il primo Merlot, nello stile caratteristico Radikon

1986

L’ingresso in cantina delle prime barriques

1992

Nasce l’Oslavje, uvaggio di Pinot Grigio, Sauvignon e Chardonnay

1995

La svolta: la Ribolla macerata, al suo fianco solo Oslavje e Merlot

1997

Anche l’Oslavje è macerato 8 giorni come la Ribolla, le rispettive Riserve 14 giorni

1998-2000

Si aumentano progressivamente i tempi di macerazione e affinamento, riducendo via via l’utilizzo della solforosa; si piantano le prime viti di Pignolo

2001

Per confronto metà produzione viene imbottigliata senza aggiunta di SO2, l’altra metà al solito (minimo) quantitativo; nasce lo Jakot, il Tocai controcorrente;

2002

La decisione finale: tutti i vini macerano 3 mesi, la solforosa non serve più, servono invece un tappo più performante e le bottiglie da litro e mezzo litro

2009

Con Saša nascono Pinot Grigio Sivi e Slatnik, la cosiddetta Linea S, che prevede una piccola aggiunta di SO2 a causa delle più brevi macerazioni, una decina di giorni

2014

Prima prova del Rosso “RS” della Linea S, che dal 2017 in poi viene prodotto ogni anno

2016

Stanko ci lascia qualche giorno prima della vendemmia, con l’onere e l’onore di raccogliere i suoi frutti, custodirli e accompagnarli in cantina

OGGI

Con qualche ettaro e qualche braccia in più affrontiamo la quotidianità, con tanti progetti in testa e i piedi ben piantati nella ponca